Parma candidata Capitale Europea dei Giovani 2027. Coinvolti 180 ragazzi nei tavoli di confronto
- Andrea Tessicini
- 7 nov 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 9 gen 2024
Parma si candida a capitale Europea dei giovani 2027. Tutti gli anni, infatti, il forum europeo della gioventù seleziona una città, ovviamente europea, per assegnargli il titolo di capitale dei giovani.
La città scelta ha l’occasione di mettere in risalto la partecipazione giovanile e dare (finalmente) spazio alle nuove generazioni per favorire un rafforzamento del sentimento di appartenenza europea.
La prima tappa di questo ambizioso progetto a Parma passa dal Pala Ponti del centro sportivo di Moletolo il 21 ottobre; il che è simbolico perché sarà una vera e propria partita contro tutte le altre candidate. La parola in codice è: piazza. Sia perché è uno dei simboli dell’Italia, ma anche perché è un luogo di incontro e confronto.
Il metodo di lavoro utilizzato nel corso della giornata, come hanno spiegato gli organizzatori, è stato inventato negli anni ’80 ed è figlio di un’osservazione: durante i convegni i momenti di massima condivisione ed efficienza erano le pause caffè. Perciò l’obiettivo è quello di cooperare come quando si è davanti ad un caffè, in modo attivo.
È Beatrice Aimi, assessora alle Comunità giovanili del Comune di Parma, a dare il calcio di inizio. L’intervento dell’assessora inizia con un’esternazione di tutte le sue preoccupazioni ricordando i fallimenti delle assemblee di istituto che godono di scarsa partecipazione, ma come ogni discorso motivazionale che si rispetti, dopo ogni fallimento, c’è la promessa di redenzione.
Infatti Aimi rilancia con la promessa, e la premessa, che tutto ciò che verrà progettato al Pala Ponti si cercherà di realizzarlo con tutti gli sforzi possibili avendo la coscienza, però, che non tutto potrà essere realizzato.
“Siate coraggiosi”
La palla passa a Paolo Verri, manager che sta curando la candidatura della città. Come un vero capitano spiega quanto sia difficile vincere questa partita, infatti, ogni volta che una città italiana si candida per questo prestigioso titolo perde, sempre.
Come ogni gioco di squadra che si rispetti bisogna giocare la partita tutti insieme coinvolgendo il maggior numero di persone possibile: dai 27 giovani dello Young Advisory Board ai 150 presenti al Pala Ponti, con la speranza di poter arruolare più persone possibili perché, come insegna Verri, più radici ci sono e più frutti ci saranno.
Il manager conclude il suo discorso con tre massime: “Siate coraggiosi e ponetevi sfide alte. Siate pronti al dialogo e alla condivisione. Costruite un lavoro permanente”.
Veronica Frosi e Denis Margarint del team comunicazione spiegano poi il significato del logo, ovvero la P, che ha per oggetto il rimando al famoso logo di Parma capitale della cultura 2020 con l’obiettivo di dare continuità al percorso già intrapreso.
Il mercato dei temi
Dopo tanto parlare si arriva alla pratica: ha inizio il mercato dei temi. L’obiettivo è quello di trovare diversi argomenti che rappresentano quelli che sono i tavoli di confronto che avranno una durata di circa un’ora.
Ovviamente i temi rappresentano i capitoli del dossier finale che verrà presentato per la candidatura, suddiviso in due turni. Queste tematiche sono stabilite dai ragazzi partecipanti che per semplice alzata di mano hanno proposto il loro tema diventandone capitani del tavolo. Alcuni degli argomenti saltati fuori sono stati: scuola, emergenza alloggi, appennino e castelli, riqualificazione delle aree verdi, sovrappopolazione, hub culturali, musica, felicità, università e collaborazione tra i comuni di tutta la provincia di Parma. Ma anche: arte, salute, sicurezza e integrazione, infrastrutture e trasporti, futuro, sostenibilità ambientale, formazione politica…
La partita è quindi iniziata ma può essere vinta solamente se verranno rispettate le premesse, ovvero, solo se si darà effettiva importanza alla voglia di mettersi in gioco dei giovani.
Andrea Tessicini
07/11/2023
Commenti